Prendendo in considerazione lo scorso anno, in tutta Europa continua a crescere la  potenza installata degli impianti eolici (anche se, come sostengono gli esperti, ad un ritmo più lento rispetto a quello richiesto dagli obiettivi del Green Deal). L’associazione europea disettore, WindEurope, ha pubblicato un report che illustra nel dettaglio lo sviluppo dell’energia eolica lungo tutto il 2019. Come si evince dal rapporto, in Europa nel 2019 sono stati installati 15,4 GW di nuova potenza (se si considerano unicamente i paesi UE il dato scende a 13 GW). Osserviamo, considerando il confronto con il 2018, una crescita del 27%. L’Italia, in termini di nuovo installato 2019, si trova solamente al 12° posto in Europa con 456 MW e molto lontano da Gran Bretagna, Spagna e Germania (con rispettivamente 2.393, 2.319 e 2.189 MW). Nei prossimi anni, però, le cose potrebbero cambiare.

Prendendo in esame il primo semestre del 2020, l’ultimo report di Ember afferma che i settori eolico e solare insieme hanno generato  tanta energia “carbon neutral” (priva di CO2) quasi quanto le centrali nucleari che, in questi 6 mesi, hanno prodotto il 10,5% dell’elettricità globale. L’eolico e il solare, inoltre, sono rapidamente aumentati, fino a diventare una delle principali fonti di elettricità nella maggior parte dei paesi del mondo.

Nelle ultime settimane, abbiamo assistito, in Italia, alla nascita e allo sviluppo di diversi progetti di eolico cosiddetto “offshore”. In particolare, Saipem ha da poco annunciato che parteciperà allo sviluppo di un parco eolico nel Mare Adriatico, davanti alle coste di Ravenna. E’ stato, infatti, firmato un Memorandum of Understanding con AGNES, società per lo sviluppo delle energie rinnovabili nel Mare Adriatico che si occupa di eolico offshore e solare galleggiante in mare, e QINT’X, società italiana specializzata nel settore delle energie rinnovabili. Il progetto prevede l’installazione di 56 turbine su fondazioni fisse sul fondo del mare, in due siti differenti: uno a oltre 8 miglia nautiche dalla costa, l’altro oltre le 12 miglia. La potenza totale installata sarà pari a circa 450 MW.

Rimanendo in tema di eolico offshore, è necessario citare il caso del parco eolico al largo del Sulcis, in Sardegna. Stiamo parlando di 42 turbine da 12 MW, per un totale di 504 MW, che saranno installate a 35 km dalla costa. Il WWF Italia ha recentemente criticato la bocciatura della Regione Sardegna riguardo la realizzazione dell’impianto, perchè  intaccherebbe il paesaggio del Sulcis. Il WWF Italia ha, infatti, innanzitutto affermato che parlare di “impatti visivi” alla distanza di 19 miglia marine dalla costa significa strumentalizzare un aspetto percettivo ancora tutto da dimostrare. Inoltre, sempre secondo il WWF, la Regione non ha in alcun modo considerato l’aspetto innovativo del progetto, che prevede piattaforme galleggianti per sostenere le torri, una nuova tecnologia idonea per il Mediterraneo, un mare dotato  di  alti fondali.

Infine, vogliamo citare il caso di studio del NINA, l’Istituto Norvegese per la Ricerca sulla Natura, il quale ha effettuato diverse analisi ed esperimenti per salvaguardare la salute dei volatili che, spesso, collidono con le pale dei parchi eolici. In uno degli studi è stato notato che la mortalità degli uccelli è diminuita del 70% dopo aver verniciato di nero una delle tre pale. Interessante è anche il caso del parco eolico dalle cui torri è stata fatta emettere della luce ultravioletta; dal momento che gli uccelli, a differenza degli umani, sono in grado di intercettare queste frequene, hanno potuto evitare più facilmente le torri e le pale.

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9/9/2020

  
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